L’assetto
della Venezia Tridentina
nella
concezione di Cesare Battisti (1915)
Risposta
al referendum del Comitato d’Azione per il Trentino tratta dal noto
Epistolario,
qui trascritta da Paolo Mitolo che giustamente la definisce «molto,
ma proprio molto, simile al famoso programma che verrà esposto da
Tolomei nel 1923».
AL
COMITATO D'AZIONE PER IL TRENTINO * – VERONA
Zona
di guerra, 3 settembre 1915
Ricevo
al campo, sul confine occidentale trentino a quasi 3000 m. la Loro
circolare e il questionario.
Ringrazio
anzitutto della cortesia usatami con l'invio. Purtroppo io non ho né
il tempo necessario, né il materiale di studio occorrente per
rispondere con competenza. Quando il tempo è bello la mia opera
speciale è quella di esploratore delle zone ancora irredente lungo
il confine e son sempre in giro; quando come oggi nevica e imperversa
la bufera, la tenda è luogo poco comodo per scrivere e leggere e
bisogna adattarsi a dormire, ben ravvolti nelle coperte. Comunque mi permetto di esprimere poche idee e osservazioni.Io credo che l'applicazione delle leggi del nuovo governo debba avvenire mano a mano che procede l'occupazione, per cui, per un determinato tempo avremo paesi redenti con la nuova legge e paesi pure redenti soggetti a disposizioni transitorie. Fissare limiti di tempo all'introduzione della nuova legge per tutto il paese è quindi assai difficile. In via di massima poi mi auguro che i periodi di transizione siano brevi e che le eccezioni alla legge italiana siano ridotte al minimo possibile. Abbiamo bisogno di italianizzare molti che sono italiani solo di lingua e anche di cuore, ma non lo sono di spirito, di mente. Per questo un bagno anche repentino nell'ambiente italiano non farà male.
I.
Venendo
al questionario, rispondo ad 1 e 4 che ritengo necessario una sola
provincia anche pel caso che il confine sia al Brennero e a Toblacco.
Quanto a sottoprefetture i luoghi adatti sono Rovereto Bolzano e
Bressanone.
Ad
2. Alcuni piccoli brani del Trentino, come ad es. Valvestino e
Primiero, potranno benissimo essere incorporati nelle provincie
limitrofe. Così Cortina d'Ampezzo.
Ad
3. Per le oasi tedesche e popolazioni tedesche compatte nell'A. Adige
non c'è che da raccomandare un trattamento italianamente liberale.
La nostra lingua non deve essere imposta con la violenza. Deve
trionfare per forza di assimilazione e per l'espansione economica. In
quest'ultimo riguardo osservo come dovrebbe esser ben diretta
l'immigrazione italiana nelle regioni adatte a nuove industrie.
Ad
5. La questione del sistema elettorale fu nel Regno molto dibattuta.
A guerra finita il problema si ripresenterà. E allora diremo partito
per partito le nostre ragioni. Ora è prematuro. Io credo che sarà
per noi utile (quando si rifarà la legge elettorale) esaminare se ci
convenga avere un unico collegio per tutta la regione, a base
proporzionale.
Ad
6, 7. Lasciare i comuni come sono. Attendete che il nuovo governo
esamini caso per caso la questione dei raggruppamenti di comuni.
Ad
12. Nei riguardi della città di Trento sarà assai bene proporre
l'abolizione del regolamento edilizio provinciale.
Ad
13. A tutti gli impiegati prov. e governativi di qualsiasi categoria,
devono essere conservati gli onorari e le pensioni attualmente in
corso.
Ad
14. Pel risanamento delle finanze comunali e risarcimento dei danni
recati dalla guerra, converrà accordarsi con gli adriatici per
ottenere in nostro favore leggi analoghe a quelle votate dal
Parlamento pei colpiti dal terremoto di Messina e di Reggio C.
Ad
151. La Giunta provvisoria si formerà da sé con l'aumentarsi e
svilupparsi delle Commissioni, già ora incaricate di sopraintendere
alle terre annesse.
Ad
162. Accettato.
II.
Ad
1. È necessario preparare pel trattato di pace quanto concerne
l'articolo 1. Lo studio del problema può farsi solo avendo
sott'occhio i bilanci provinciali. La decisione non deve limitarsi al
criterio della popolazione; si deve teNer conto di quanto abbiamo
versato; ciò in modo speciale per il fondo d'approvvigionamento.
Tale fondo fu in prevalenza ammannito da noi; e fu speso invece quasi
sempre a beneficio della parte d'oltre Brennero.
III.
Ad
33 È una delle poche istituzioni austriache che credo utile di
conservare e completare nel Trentino.
Ad
134. Massima sollecitudine.
IV.
Ad
1. La Lega Nazionale potrà trasformarsi in sezioni della Dante
Alighieri5.
Ad
2. Aderire alle bellissime iniziative e istituzioni già esistenti
nel Regno6.
Ad
3. Idem col concorso della S.[ocietà] A.[lighieri] T.[ridentina].
Ad
4 e 57, Attenersi rigidamente alla Legge italiana, accettandone il
buono e il cattivo. Provvedimenti speciali non possono non aver
carattere di parte. Lasciamo quindi che di ciò si occupino i
partiti, nell'ambito della vita parlamentare e politica, ad
annessione compiuta.
Ad
88. Senza dubbio.
Ad
139. Esistono nel Regno (per certe provincie, venete specialmente)
ottime disposizioni.
Ad
1510. Abolirli.
Ad
1611. Indubbiamente.
Ad
1812. Dato che la legge italiana è in via di applicazione, provincia
per provincia, si potranno ottenere in favore dei comuni condizioni
migliori delle attuali.
Ad
19 e 2013. Sottoporre tutto ai criteri della legge esistente.
IV.
B.
Ad
3l4. No.
Ad
415. Non solo nei riguardi degli insegnanti, ma di tutti i funzionari
dello stato, credo utile che il maggior contingente dei funzionari
sia di non trentini, specialmente nei primi anni. È indispensabile
che in tutte le branche ci sia qualche elemento trentino buono, di
primo ordine, allo scopo di informare, coordinare, dirigere. Ma
vicino a pochi elementi trentini direttivi, ci sia un buon innesto di
italiani delle altre regioni. Noi abbiam bisogno di buttar via ogni
pece austrotedesca non solo, ma anche di strentinizzarci un pochino.
Si mandino gli impiegati attuali trentini a far dei bagni di
italianità nelle altre provincie.
Ad
7. ad 1016 Niente eccezioni. Si applichi in tutto la legge del Regno.
IV.
C.
Ad
117. Molte nostre istituzioni dovrebbero diventar regie, pur
riconoscendo la proprietà di quanto esiste in esse, ai rispettivi
Comuni, comitati, ecc. Vi sono analoghi esem pi nel Regno. Noi
abbiamo pochi quattrini. Cerchiamo fin da principio che pensi il
governo alle spese per musei, biblioteche, ecc. Il conterraneo prof.
Gerola18 (dirett. Gall. di Ravenna) e il Dott. Fogolari Gino19
(dirett. Gall. di Venezia) potranno dare giudizi assennati, essendo
in proposito competentissimi.
V.
Ad
120. Con la massima sol1ecitudine.
Ad
2. Il mantenimento dell'imposta sulla rendita e della progress.
personale è consigliabile in favore della provincia e dei Comuni.Ma
toccherà a questi enti il decidere di caso in caso. Intanto il
Comitato potrebbe illuminare i comuni dirigendo loro una circolare.
Ad
3. Qualunque dazio murato, credo sia preferibile all'attuale imposta
sul pane.
VI21.
Ad
1. Rispondo come ad I. 14.
Ad
5. Rispondo come ad V. 3.
Ad
7. Rispondo come ad I. 14.
Ad
8. Opportunissimo.
VII.
Ad
1. Il Consiglio provinc. d'agricoltura merita esser mantenuto. Nel
Regno vi sono pochi esempi di istituzioni analoghe. Resterà quindi
qualche cosa di autonomo. Mi pare che Modena abbia un'istituzione
simile, sorretta dallo stato.
Ad
4. Sarà bene illuminare fin d'ora e il governo e l'opinione pubblica
sulla necessità di limitare la coltura della vite, ove non sia di
sicuro reddito. La branca agricola che più ha bisogno d'aiuto è
quella dei pascoli.
Ad
522. Esistono speciali leggi nel Regno; troveranno da noi
applicazione utile, se la hanno trovata in molti territori del Regno
di coltura analoga ai nostri, p.e. in Valtellina, nell'Astigiano,
ecc.
Ad
8. Si abroghi.
VIII.
Ad
1. Esiste a Roma una Federazione che ha coordinato assai bene il
lavoro delle singole Società pro Concorso forestieri.
Ad
2 3 4 5 6 7. Non c'è che da invocare fondi speciali per aiutare
l'industrializzazione del paese; industrializzazione da conseguirsi
con creazione di industrie governative, con facilitazione d'imposte,
e con premi.
Ad
9. L'idea è ottima.
IX.
Ad
523. Le Leggi del Regno sono ottime; in tutto preferibili alle
austriache.
Ad
6 7 824. Attenersi alle vecchie e alle future disposizioni di legge
del Regno.
XI.
Nei
riguardi ferroviari, a giudicare da quanto accade ora nel Regno, è
preferibile, se si vogliono buone linee e buoni servizi, che le linee
esistenti passino. tutte al governo e governative sieno tutte quelle
da costruirsi in avvenire.
XII.
Ad
1 525. Converrà rimettersi ai criteri adottati nel 1860 e 1866.
Accetti
il benemerito Comitato Veronese le mie osservazioni per quel che
valgono.
Le
ho stese senza pretesa alcuna riconoscendo di non esser qui in grado
di fare un'analisi un po' a fondo. Prima di arruolarmi e di partire
pel fronte ho consegnato per, la stampa due miei libri che trattano
delle questioni economiche del Trentino.
Devono
uscire tutti e due in questi giorni. Di uno è editore il Ravà
(Corso Porta Nuova, Milano); dell'altro, che è illustrato con 20
carte storiche, geografiche, economiche, è editore l'Istituto
Geografico De Agostini di Novara.
In
ambedue queste pubblicazioni vi sono dati che spero utili a questo
Comitato.
Il
proposto Convegno sarà certo utile. lo vi aderisco fin d'ora, per
quanto ben difficilmente mi sarà dato di intervenire, essendo assai
rara la concessione di congedi sia pur brevissimi ai soldati in Zona
di guerra. Con fraterni saluti
dev.
C.
Battisti
Ottima
l'idea del libro di letture26.
Congratulazioni
all'ideatore che penso essere il sig. Adami.
Mi
trovo in luogo ove non ci son francobolli. Mi si scusi quindi se
invio la lettera senza bollo.
NOTA
*
– L’originale della lettera è conservato presso il Museo del
Risorgimento a Trento.
La
presente lettera (di cui ampi brani sono editi, con la riproduzione
del facsimile, in CASIMIRO
ADAMI,
Cesare Battisti e gli studi per l'assestamento del Trentino, in
«Bollettino della Legione Trentina», a. III, n. 2, marzoaprile
1923) richiede un'illustrazione. In seno al Circolo Trentino di
Verona fu fatta la proposta, nell'aprile 1915, di invitare tutti gli
emigrati trentini sparsi nelle varie province italiane a formare una
rappresentanza provvisoria della loro regione. La proposta ebbe una
sua prima fase di attuazione con un'assemblea costituente tenuta a
Verona nella prima metà di luglio 1915, da cui uscì un organismo di
studio e di lavoro diviso in due parti: un Comitato d'azione ed una
Commissione consultiva. Primo compito del nuovo ente era quello di
promuovere rapidamente fra tutti gli emigrati un referendum sui
principali problemi concernenti la sistemazione del Trentino per il
dopoguerra. Il 22 luglio 1915 fu pubblicato uno «Schema
sistematico», diviso in 12 capitoli, con 139 quesiti. Tra gli altri,
il questionario fu inviato a C. B., allora al fronte che rispose con
la seguente lettera, indirizzata al prof. Casimiro Adami, su cui cfr.
doc. n. 9, nota 2.
______________
1
Il quesito 15° si riferiva all'opportunità, avuto riguardo al
distacco del Trentino dalla provincia del Tirolo e alla cessazione
dei relativi organi amministrativi, di istituire per decreto reale,
prima della sistemazione della nuova provincia, una Giunta
Provvisoria che potesse fungere nelle attribuzioni ordinarie e
predisporre gli studi necessari alla creazione di una nuova finanza
provinciale.
2
Si riferisce alla proposta di abrogare la patente imperiale del 1854
relativa al servizio di pubblica sicurezza.
3
Si riferisce al «Libro fondiario».
4
Si riferisce all'introduzione delle norme italiane che regolano
l'esercizio dell'avvocatura.
5
Su questo punto C. ADAMI (op. cit.) aggiunge che più tardi a Verona
C. B. riconobbe che, se la «Dante Alighieri» andava introdotta e
favorita in ogni modo nel Trentino, per il suo carattere particolare
sarebbe però sempre rimasta alquanto aristocratica, e convenisse
quindi ripristinare la vita della «Lega Nazionale», adattandola
soprattutto ad organo di cultura popolare.
6
La risposta si riferisce alle Università popolari, Scuole libere,
Biblioteche del popolo, ecc.
7
Qui C. B. risponde alla seguente domanda: «Con quali modalità si
potrà conciliare il rispetto al sentimento della maggioranza delle
popolazioni col principio di libertà, che è fondamentale nello
Stato italiano, nei riguardi dell'insegnamento religioso, che nel
Trentino è obbligatorio, delle funzioni religiose per gli scolari,
della sorveglianza dei maestri nelle chiese, ecc.?».
8
«Devono essere istituiti corsi speciali per gli emigranti?»
9
Si riferisce all'opportunità di istituire asili infantili e scuole
italiane in Alto Adige, nell'ipotesi di una sua annessione.
10
Sull'opportunità di abolire gli asili infantili tedeschi e le scuole
tedesche nel Trentino.
11
Risponde alla domanda se debbano essere pareggiati gli stipendi degli
insegnanti elementari che fossero inferiori a quelli dei colleghi di
pari grado nel Regno.
12
Risponde alla domanda se si debbano chiedere condizioni migliori
delle attuali nei riguardi dei contributi dei Comuni perle scuole
elementari.
13
Si riferisce al conseguimento dell'autonomia scolastica da parte dei
Comuni per le scuole elementari e al riconoscimento del diritto di
pubblicità di cui godevano le scuole elementari di taluni istituti
confessionali nel Trentino.
14
Sull'opportunità o meno di conservare i piani didattici seguiti
sotto il regime scolastico austriaco.
15
Risponde al seguente quesito: «È il caso di proporre una
disposizione transitoria per cui sia facilitato il trasferimento
nelle scuole del Trentino ai professori trentini già insegnanti nel
Regno?».
16
Si riferisce al Ginnasio principesco vescovile di Trento.
17
Circa i contributi provinciali e governativi ai musei, biblioteche,
archivi, accademie, ecc.
18
Su Giuseppe Gerola cfr. doc. n. 229, nota 1.
19
Su Gino Fogolari, cugino di C. B., cfr. doc. n. 30, nota 3, e 403,
nota 2.
20
Sull'opportunità di sostituire il sistema tributario italiano a
quello austriaco.
21
Il capitolo VI comprendeva domande sull'assestamento economico del
Trentino: ad esse C. B. risponde richiamandosi ad altre precedenti.
22
Sul modo di regolare i rapporti di mezzadria e di affittanza.
23
Sull'igiene.
24
Sulla pubblica beneficienza.
25
Per quanto riguarda il ramo economico e le fondazioni pie.
26
Il Comitato aveva progettato la preparazione di un libro di letture
che avrebbe dovuto servire di propaganda tra i bambini nelle scuole;
ma l'iniziativa fu poi osteggiata e non si poté realizzarla. Del
resto le sorti del Comitato di Verona furono definite molti anni
dopo, nel 1923, «non propizie» «per varie cause, di cui talune
tristissime» (C. ADAMI,
op. cit., p. 8).
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