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sabato 2 agosto 2014

Uno scritto originale di Battisti

L’assetto della Venezia Tridentina
nella concezione di Cesare Battisti (1915)
Risposta al referendum del Comitato d’Azione per il Trentino tratta dal noto Epistolario, qui trascritta da Paolo Mitolo che giustamente la definisce «molto, ma proprio molto, simile al famoso programma che verrà esposto da Tolomei nel 1923».


AL COMITATO D'AZIONE PER IL TRENTINO * – VERONA
Zona di guerra, 3 settembre 1915
Ricevo al campo, sul confine occidentale trentino a quasi 3000 m. la Loro circolare e il questionario.
Ringrazio anzitutto della cortesia usatami con l'invio. Purtroppo io non ho né il tempo necessario, né il materiale di studio occorrente per rispondere con competenza. Quando il tempo è bello la mia opera speciale è quella di esploratore delle zone ancora irredente lungo il confine e son sempre in giro; quando come oggi nevica e imperversa la bufera, la tenda è luogo poco comodo per scrivere e leggere e bisogna adattarsi a dormire, ben ravvolti nelle coperte. 
Comunque mi permetto di esprimere poche idee e osservazioni.Io credo che l'applicazione delle leggi del nuovo governo debba avvenire mano a mano che procede l'occupazione, per cui, per un determinato tempo avremo paesi redenti con la nuova legge e paesi pure redenti soggetti a disposizioni transitorie. Fissare limiti di tempo all'introduzione della nuova legge per tutto il paese è quindi assai difficile. In via di massima poi mi auguro che i periodi di transizione siano brevi e che le eccezioni alla legge italiana siano ridotte al minimo possibile. Abbiamo bisogno di italianizzare molti che sono italiani solo di lingua e anche di cuore, ma non lo sono di spirito, di mente. Per questo un bagno anche repentino nell'ambiente italiano non farà male.
I.
Venendo al questionario, rispondo ad 1 e 4 che ritengo necessario una sola provincia anche pel caso che il confine sia al Brennero e a Toblacco. Quanto a sottoprefetture i luoghi adatti sono Rovereto Bolzano e Bressanone.
Ad 2. Alcuni piccoli brani del Trentino, come ad es. Valvestino e Primiero, potranno benissimo essere incorporati nelle provincie limitrofe. Così Cortina d'Ampezzo.
Ad 3. Per le oasi tedesche e popolazioni tedesche compatte nell'A. Adige non c'è che da raccomandare un trattamento italianamente liberale. La nostra lingua non deve essere imposta con la violenza. Deve trionfare per forza di assimilazione e per l'espansione economica. In quest'ultimo riguardo osservo come dovrebbe esser ben diretta l'immigrazione italiana nelle regioni adatte a nuove industrie.
Ad 5. La questione del sistema elettorale fu nel Regno molto dibattuta. A guerra finita il problema si ripresenterà. E allora diremo partito per partito le nostre ragioni. Ora è prematuro. Io credo che sarà per noi utile (quando si rifarà la legge elettorale) esaminare se ci convenga avere un unico collegio per tutta la regione, a base proporzionale.
Ad 6, 7. Lasciare i comuni come sono. Attendete che il nuovo governo esamini caso per caso la questione dei raggruppamenti di comuni.
Ad 12. Nei riguardi della città di Trento sarà assai bene proporre l'abolizione del regolamento edilizio provinciale.
Ad 13. A tutti gli impiegati prov. e governativi di qualsiasi categoria, devono essere conservati gli onorari e le pensioni attualmente in corso.
Ad 14. Pel risanamento delle finanze comunali e risarcimento dei danni recati dalla guerra, converrà accordarsi con gli adriatici per ottenere in nostro favore leggi analoghe a quelle votate dal Parlamento pei colpiti dal terremoto di Messina e di Reggio C.
Ad 151. La Giunta provvisoria si formerà da sé con l'aumentarsi e svilupparsi delle Commissioni, già ora incaricate di sopraintendere alle terre annesse.
Ad 162. Accettato.
II.
Ad 1. È necessario preparare pel trattato di pace quanto concerne l'articolo 1. Lo studio del problema può farsi solo avendo sott'occhio i bilanci provinciali. La decisione non deve limitarsi al criterio della popolazione; si deve teNer conto di quanto abbiamo versato; ciò in modo speciale per il fondo d'approvvigionamento. Tale fondo fu in prevalenza ammannito da noi; e fu speso invece quasi sempre a beneficio della parte d'oltre Brennero.
III.
Ad 33 È una delle poche istituzioni austriache che credo utile di conservare e completare nel Trentino.
Ad 134. Massima sollecitudine.
IV.
Ad 1. La Lega Nazionale potrà trasformarsi in sezioni della Dante Alighieri5.
Ad 2. Aderire alle bellissime iniziative e istituzioni già esistenti nel Regno6.
Ad 3. Idem col concorso della S.[ocietà] A.[lighieri] T.[ridentina].
Ad 4 e 57, Attenersi rigidamente alla Legge italiana, accettandone il buono e il cattivo. Provvedimenti speciali non possono non aver carattere di parte. Lasciamo quindi che di ciò si occupino i partiti, nell'ambito della vita parlamentare e politica, ad annessione compiuta.
Ad 88. Senza dubbio.
Ad 139. Esistono nel Regno (per certe provincie, venete specialmente) ottime disposizioni.
Ad 1510. Abolirli.
Ad 1611. Indubbiamente.
Ad 1812. Dato che la legge italiana è in via di applicazione, provincia per provincia, si potranno ottenere in favore dei comuni condizioni migliori delle attuali.
Ad 19 e 2013. Sottoporre tutto ai criteri della legge esistente.
IV. B.
Ad 3l4. No.
Ad 415. Non solo nei riguardi degli insegnanti, ma di tutti i funzionari dello stato, credo utile che il maggior contingente dei funzionari sia di non trentini, specialmente nei primi anni. È indispensabile che in tutte le branche ci sia qualche elemento trentino buono, di primo ordine, allo scopo di informare, coordinare, dirigere. Ma vicino a pochi elementi trentini direttivi, ci sia un buon innesto di italiani delle altre regioni. Noi abbiam bisogno di buttar via ogni pece austrotedesca non solo, ma anche di strentinizzarci un pochino. Si mandino gli impiegati attuali trentini a far dei bagni di italianità nelle altre provincie.
Ad 7. ad 1016 Niente eccezioni. Si applichi in tutto la legge del Regno.
IV. C.
Ad 117. Molte nostre istituzioni dovrebbero diventar regie, pur riconoscendo la proprietà di quanto esiste in esse, ai rispettivi Comuni, comitati, ecc. Vi sono analoghi esem pi nel Regno. Noi abbiamo pochi quattrini. Cerchiamo fin da principio che pensi il governo alle spese per musei, biblioteche, ecc. Il conterraneo prof. Gerola18 (dirett. Gall. di Ravenna) e il Dott. Fogolari Gino19 (dirett. Gall. di Venezia) potranno dare giudizi assennati, essendo in proposito competentissimi.
V.
Ad 120. Con la massima sol1ecitudine.
Ad 2. Il mantenimento dell'imposta sulla rendita e della progress. personale è consigliabile in favore della provincia e dei Comuni.Ma toccherà a questi enti il decidere di caso in caso. Intanto il Comitato potrebbe illuminare i comuni dirigendo loro una circolare.
Ad 3. Qualunque dazio murato, credo sia preferibile all'attuale imposta sul pane.
VI21.
Ad 1. Rispondo come ad I. 14.
Ad 5. Rispondo come ad V. 3.
Ad 7. Rispondo come ad I. 14.
Ad 8. Opportunissimo.
VII.
Ad 1. Il Consiglio provinc. d'agricoltura merita esser mantenuto. Nel Regno vi sono pochi esempi di istituzioni analoghe. Resterà quindi qualche cosa di autonomo. Mi pare che Modena abbia un'istituzione simile, sorretta dallo stato.
Ad 4. Sarà bene illuminare fin d'ora e il governo e l'opinione pubblica sulla necessità di limitare la coltura della vite, ove non sia di sicuro reddito. La branca agricola che più ha bisogno d'aiuto è quella dei pascoli.
Ad 522. Esistono speciali leggi nel Regno; troveranno da noi applicazione utile, se la hanno trovata in molti territori del Regno di coltura analoga ai nostri, p.e. in Valtellina, nell'Astigiano, ecc.
Ad 8. Si abroghi.
VIII.
Ad 1. Esiste a Roma una Federazione che ha coordinato assai bene il lavoro delle singole Società pro Concorso forestieri.
Ad 2 3 4 5 6 7. Non c'è che da invocare fondi speciali per aiutare l'industrializzazione del paese; industrializzazione da conseguirsi con creazione di industrie governative, con facilitazione d'imposte, e con premi.
Ad 9. L'idea è ottima.
IX.
Ad 523. Le Leggi del Regno sono ottime; in tutto preferibili alle austriache.
Ad 6 7 824. Attenersi alle vecchie e alle future disposizioni di legge del Regno.
XI.
Nei riguardi ferroviari, a giudicare da quanto accade ora nel Regno, è preferibile, se si vogliono buone linee e buoni servizi, che le linee esistenti passino. tutte al governo e governative sieno tutte quelle da costruirsi in avvenire.
XII.
Ad 1 525. Converrà rimettersi ai criteri adottati nel 1860 e 1866.
Accetti il benemerito Comitato Veronese le mie osservazioni per quel che valgono.
Le ho stese senza pretesa alcuna riconoscendo di non esser qui in grado di fare un'analisi un po' a fondo. Prima di arruolarmi e di partire pel fronte ho consegnato per, la stampa due miei libri che trattano delle questioni economiche del Trentino.
Devono uscire tutti e due in questi giorni. Di uno è editore il Ravà (Corso Porta Nuova, Milano); dell'altro, che è illustrato con 20 carte storiche, geografiche, economiche, è editore l'Istituto Geografico De Agostini di Novara.
In ambedue queste pubblicazioni vi sono dati che spero utili a questo Comitato.
Il proposto Convegno sarà certo utile. lo vi aderisco fin d'ora, per quanto ben difficilmente mi sarà dato di intervenire, essendo assai rara la concessione di congedi sia pur brevissimi ai soldati in Zona di guerra. Con fraterni saluti

dev.
C. Battisti



Ottima l'idea del libro di letture26.
Congratulazioni all'ideatore che penso essere il sig. Adami.
Mi trovo in luogo ove non ci son francobolli. Mi si scusi quindi se invio la lettera senza bollo.
NOTA * – L’originale della lettera è conservato presso il Museo del Risorgimento a Trento.
La presente lettera (di cui ampi brani sono editi, con la riproduzione del facsimile, in CASIMIRO ADAMI, Cesare Battisti e gli studi per l'assestamento del Trentino, in «Bollettino della Legione Trentina», a. III, n. 2, marzoaprile 1923) richiede un'illustrazione. In seno al Circolo Trentino di Verona fu fatta la proposta, nell'aprile 1915, di invitare tutti gli emigrati trentini sparsi nelle varie province italiane a formare una rappresentanza provvisoria della loro regione. La proposta ebbe una sua prima fase di attuazione con un'assemblea costituente tenuta a Verona nella prima metà di luglio 1915, da cui uscì un organismo di studio e di lavoro diviso in due parti: un Comitato d'azione ed una Commissione consultiva. Primo compito del nuovo ente era quello di promuovere rapidamente fra tutti gli emigrati un referendum sui principali problemi concernenti la sistemazione del Trentino per il dopoguerra. Il 22 luglio 1915 fu pubblicato uno «Schema sistematico», diviso in 12 capitoli, con 139 quesiti. Tra gli altri, il questionario fu inviato a C. B., allora al fronte che rispose con la seguente lettera, indirizzata al prof. Casimiro Adami, su cui cfr. doc. n. 9, nota 2.


______________
1 Il quesito 15° si riferiva all'opportunità, avuto riguardo al distacco del Trentino dalla provincia del Tirolo e alla cessazione dei relativi organi amministrativi, di istituire per decreto reale, prima della sistemazione della nuova provincia, una Giunta Provvisoria che potesse fungere nelle attribuzioni ordinarie e predisporre gli studi necessari alla creazione di una nuova finanza provinciale.
2 Si riferisce alla proposta di abrogare la patente imperiale del 1854 relativa al servizio di pubblica sicurezza.
3 Si riferisce al «Libro fondiario».
4 Si riferisce all'introduzione delle norme italiane che regolano l'esercizio dell'avvocatura.
5 Su questo punto C. ADAMI (op. cit.) aggiunge che più tardi a Verona C. B. riconobbe che, se la «Dante Alighieri» andava introdotta e favorita in ogni modo nel Trentino, per il suo carattere particolare sarebbe però sempre rimasta alquanto aristocratica, e convenisse quindi ripristinare la vita della «Lega Nazionale», adattandola soprattutto ad organo di cultura popolare.
6 La risposta si riferisce alle Università popolari, Scuole libere, Biblioteche del popolo, ecc.
7 Qui C. B. risponde alla seguente domanda: «Con quali modalità si potrà conciliare il rispetto al sentimento della maggioranza delle popolazioni col principio di libertà, che è fondamentale nello Stato italiano, nei riguardi dell'insegnamento religioso, che nel Trentino è obbligatorio, delle funzioni religiose per gli scolari, della sorveglianza dei maestri nelle chiese, ecc.?».
8 «Devono essere istituiti corsi speciali per gli emigranti?»
9 Si riferisce all'opportunità di istituire asili infantili e scuole italiane in Alto Adige, nell'ipotesi di una sua annessione.
10 Sull'opportunità di abolire gli asili infantili tedeschi e le scuole tedesche nel Trentino.
11 Risponde alla domanda se debbano essere pareggiati gli stipendi degli insegnanti elementari che fossero inferiori a quelli dei colleghi di pari grado nel Regno.
12 Risponde alla domanda se si debbano chiedere condizioni migliori delle attuali nei riguardi dei contributi dei Comuni perle scuole elementari.
13 Si riferisce al conseguimento dell'autonomia scolastica da parte dei Comuni per le scuole elementari e al riconoscimento del diritto di pubblicità di cui godevano le scuole elementari di taluni istituti confessionali nel Trentino.
14 Sull'opportunità o meno di conservare i piani didattici seguiti sotto il regime scolastico austriaco.
15 Risponde al seguente quesito: «È il caso di proporre una disposizione transitoria per cui sia facilitato il trasferimento nelle scuole del Trentino ai professori trentini già insegnanti nel Regno?».
16 Si riferisce al Ginnasio principesco vescovile di Trento.
17 Circa i contributi provinciali e governativi ai musei, biblioteche, archivi, accademie, ecc.
18 Su Giuseppe Gerola cfr. doc. n. 229, nota 1.
19 Su Gino Fogolari, cugino di C. B., cfr. doc. n. 30, nota 3, e 403, nota 2.
20 Sull'opportunità di sostituire il sistema tributario italiano a quello austriaco.
21 Il capitolo VI comprendeva domande sull'assestamento economico del Trentino: ad esse C. B. risponde richiamandosi ad altre precedenti.
22 Sul modo di regolare i rapporti di mezzadria e di affittanza.
23 Sull'igiene.
24 Sulla pubblica beneficienza.
25 Per quanto riguarda il ramo economico e le fondazioni pie.
26 Il Comitato aveva progettato la preparazione di un libro di letture che avrebbe dovuto servire di propaganda tra i bambini nelle scuole; ma l'iniziativa fu poi osteggiata e non si poté realizzarla. Del resto le sorti del Comitato di Verona furono definite molti anni dopo, nel 1923, «non propizie» «per varie cause, di cui talune tristissime» (C. ADAMI, op. cit., p. 8).

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