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lunedì 21 novembre 2011

Un garibaldino dimenticato Camillo Zancani da Egna (1820-1888) - Achille Ragazzoni

PREFAZIONE

<<In un'epoca in cui i grandi e i piccoli eroi che con 
il sacrificio delle loro sostanze, con il contributo di idee
e di sangue resero possibile il Risorgimento d'Italia,
sono purtroppo assai spesso dimenticati da quanti
oggi abusano dell'opera loro, sono ben degni di plauso
i pochi che cooperano a tenerne desta memoria, esempio, ideali.
E Camillo Zancani - che fu iniziatore, maestro, compagno
di cospirazioni e di battaglie di Egisto Bezzi 
<<il più mazziniano dei garibaldini e il più garibaldino dei mazziniani>> - 
è altamente meritevole non solo di ricordo,
ma di essere ancora portato ad esempio di amore verso la Patria>>.

Quirino Bezzi

  
Camillo Zancani, garibaldino. Sono trascorsi cent'anni dalla sua morte, ma a qualcuno il suo ricordo dà ancora fastidio. Perché mai? Forse perché un altoatesino che ha partecipato a tutte le campagne di Garibaldi dal 1848 al 1866 offusca l'artificiosa immagine di un Tirolo sempre e solo tedesco, creata da chi nell'era dell'unità europea fa il pangermanista con un secolo e più di ritardo. A certe persone non va proprio giù che un altoatesino abbia speso una vita a battersi per l'unità d'Italia. E ricordarlo, secondo certuni, non gioverebbe alla <<pacifica convivenza>>. Chissà cosa intendono questi per <<pacifica convivenza>>: forse il limitarsi a dire: <<Oh, piove!>> quando il prepotente ti sputa in faccia?
Noi non siamo ipocriti e abbiamo la coscienza a posto, amiamo l'Alto Adige e le sue tradizioni, così come amiamo l'Italia e l'Europa con le rispettive tradizioni. Quando è stato il momento abbiamo parlato bene di Andreas Hofer, personaggio cui portiamo più affetto di quanto non ne portino certi arrabbiati razzisti che, del tutto a torto, se ne ritengono eredi, e così oggi ci possiamo permettere il lusso di commemorare Camillo Zancani anche senza l'appoggio (di cui facciamo ben volentieri a meno) di certa gente che si impasta la bocca di <<pacifica convivenza>>,  facendo in realtà di tutto per sabotarla.
L'Europa di domani si potrà costruire solo sulla base delle singole tradizioni nazionali, imparando a conoscerle e ad amarle e portando loro il doveroso rispetto. Questo è il fondamento di una corretta pacifica convivenza, è inutile nascondersi dietro un dito. Gli altoatesini di tutti i gruppi linguistici devono conoscere i personaggi storici della propria provincia, di lingua tedesca o italiana che fossero.
Il reciproco rispetto è necessario all'avvenire di questa nostra splendida terra che ha sempre avuto la nobilissima funzione di ponte fra due grandi culture. Il reciproco rispetto, piaccia o no a gretti politicanti con gli occhi fissi a Soweto, implica la conoscenza delle reciproche radici e dei reciproci valori. E' in questa prospettiva che, nel centenario della morte, abbiamo voluto commemorare il dimenticato garibaldino dell'Alto Adige.
INDICE

Prefazione di Quirino Bezzi - pag. 5 

Nota introduttiva - pag. 7
La vita - pag. 9

Epistolario - pag. 25
Scritti vari - pag. 57

Garibaldini dei Mille di cui ricorre
il centenario della scomparsa - pag. 68

Bibliografia - pag. 69
 
Comitato Onoranze a Camillo Zancani
nel centenario della morte - pag. 71

Presso il Gruppo di Studio AVSER sono ancora disponibili alcune copie del volume.

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